VEGLIA 19.03.2016 “Ho avuto sete… ho sete di Te”
INTRODUZIONE
Iniziamo questa veglia chiudendo gli occhi e facendo silenzio. Non solo un silenzio esteriore ma anche e soprattutto interiore. Chiudiamo gli occhi e cerchiamo con tutti noi stessi di accogliere Gesù che fra poco verrà esposto sull’altare. Cerchiamo davvero di accoglierLo come nostro Dio, senza il quale nulla ha significato, nulla ha un senso. Ascoltiamo in questo silenzio, scendiamo in profondità, nel nostro essere per riconoscerci peccatori, per chiedere perdono. Quante volte pensiamo solo a noi stessi, dimenticandoci degli altri? Quante volte ci lamentiamo perché qualcosa non va secondo i nostri piani? Quanto ci fidiamo? Ci abbandoniamo totalmente a Dio? Diciamo anche noi: “Signore io ti do tutto, tutta la mia vita, però questo no, questo lo tengo per me…”? Togliamo tutti i “però” e i “ma” che non ci permettono di fare quel salto che ci rende completi testimoni dell’amore e della gioia che abbiamo ricevuto.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Gv 19,28
Ti ringraziamo Gesù per esserti fatto Pane. Ti ringraziamo perché sei Tu ogni volta che ci vieni incontro, che ti chini su di noi che vuoi essere presente in tutti i nostri piccoli, insignificanti progetti. Ci ami così tanto! Tu si che ci hai donato tutto Te stesso! Sei un Dio innamorato che ci cerca, che vuole il nostro bene, che ci ha pensato così fin dall’eternità! Sei un Dio che chiede, che desidera il nostro povero amore. “Ho sete” ci dici dall’alto della croce. “Ho sete”.
Gesù questa sera e d’ora in avanti vogliamo rispondere alla Tua sete, non con l’aceto dei nostri egoismi, della nostra irriconoscenza ma con la lode, il servizio, l’abbandono e soprattutto… con l’amore.
CANTO Spirito Santo: Vieni Spirito Illumina
Recitiamo questo rosario chiedendo a nostra Madre, Maria di accompagnarci e di intercedere perché ci si aprano gli occhi. Vogliamo vedere la sete dei nostri fratelli, dell’umanità, perché sappiamo che in ogni persona, in ogni nostro prossimo c’è Gesù che ci dice: “Ho sete”
Il nostro cuore è duro, è strappato, è chiuso. Non capiamo le tue parole… preferiamo guardare il nostro piccolo piatto di lenticchie e pensare che solo noi possiamo trovare la soluzione ai problemi che quotidianamente ci sembrano irrisolvibili. Scegliamo di fidarci di noi, delle nostre forze, della nostra conoscenza, della nostra mente e del nostro intuito. Scegliamo di metterti da parte; non solo di non darti la nostra spugna imbevuta di aceto ma addirittura scegliamo di essere noi stessi i tuoi crocifissori. Scegliamo il nostro io e la nostra arroganza. La nostra superbia. I nostri capricci. Perché è meglio lamentarsi piuttosto che fare qualcosa per scrollarci di dosso l’olezzo pungente dell’indifferenza, dell’odio, della cattiveria, del giudizio, della critica. Preferiamo battere quel chiodo anziché, come la Veronica, offrirti un po’ di sollievo. E questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti:
Eutanasia infantile
L’eutanasia infantile ha preso piede in Olanda e Belgio a seguito della pubblicazione nel 2005 di un articolo su un’autorevole rivista scientifica New England Journal of Medicine in cui Eduard Verhagen affermava che oltre 1000 bambini muoiono entro il primo anno di vita e altri 600 lo devono per ragioni mediche ossia data una malattia per cui non si prevedono efficaci trattamenti per la cura, si omette direttamente ogni tentativo lasciando che il bambino muoia “naturalmente”.
Nel 2014 in Olanda è stata applicata a 300 bambini anche se secondo l’associazione dei medici olandesi la pratica, in base ai numeri dell’anno precedente, è stata effettuata su 675 minorenni.
Eutanasia adulta
Olanda: nel 2011, 3.695 persone hanno richiesto il suicidio assistito, il 18% in più rispetto al 2010 e doppio se paragonato al 2006.
In Belgio nel 2003, con la legge entrata in vigore in quell’anno, sono stati uccisi 235 malati. Nel 2011 la cifra è quintuplicata a 1.133 persone, e nel 2012 sono morte altre 1.432 persone. Complessivamente in Olanda e Belgio sono state uccise tre il 2003 e il 2011 oltre 20 mila persone.
Aborto
Ogni anno nel mondo muoiono 44 milioni di bambini non ancora nati. Uno studio fatto nel 2008 spiega che il 21% delle gravidanze termina in aborto: una su cinque. Complessivamente ad oggi si valuta in 1 miliardo il numero di aborti praticati da quando l’interruzione della gravidanza è stata legalizzata nel mondo. In Italia secondo gli ultimi dati disponibili del 2012 si parla di 105.969 aborti chirurgici a cui bisogna aggiungere i 7000 aborti avvenuti tramite la pillola RU486 senza contare le oltre 400 mila confezioni di pillola del giorno dopo vendute sempre nello stesso anno.
Scandalo degli abusi sessuali e violenze su donne e bambini da parte dei caschi blu delle Nazioni Unite
Nel 2015 sono state 69 le accuse di abusi denunciati presso le Nazioni Unite ma commessi dagli caschi blu durante le missioni di pace nel mondo. Dall’inizio del 2016 se ne sono registrati altri 25. Numeri che non sono minimamente significativi se si calcola che le prime denunce furono presentate alle Nazioni Unite durante gli anni ‘90 a seguito delle missioni di Pace nei Balcani ma che non hanno mai avuto un vero e proprio seguito giudiziario. Ad oggi a causa di questo obbrobrio 10 delle 16 missioni attualmente attive nel mondo saranno ritirate poiché hanno causato maggiore danno che beneficio. Bambini e donne che hanno conosciuto la violenza fisica e psicologica anziché aiuto da quegli uomini che avrebbero dovuto sostenerli e aiutarli a uscire dalle piaghe della guerra.
Vendita di organi
Il commercio di organi è vietato espressamente da tutte le legislazioni del mondo. L'unica eccezione è l'Iran dove ogni anno, secondo le statistiche, 1.400 persone offrono legalmente sul mercato un loro rene per cifre attorno ai 10.000 dollari.
Secondo gli esperti dell'OMS (organizzazione mondiale della sanità) ogni anno (i dati sono del 2007), nel mondo, vengono eseguiti 21.000 trapianti di fegato, 66.000 trapianti di rene e 6.000 trapianti di cuore: il 5% degli organi utilizzati in questi interventi proverrebbe dal mercato nero, per un giro d'affari stimato tra 600 milioni e 1,2 miliardi di dollari.
A farne le spese sono i cittadini più poveri del mondo, che per una manciata di soldi sono disposti a cedere un rene, un pezzo di fegato, un tratto di intestino o una cornea.
Sfruttamento del corpo delle donne/utero in affitto
L’India al momento è il Paese/fabbrica per eccellenza. Nello specifico il paese di Gujarat. Qui praticamente quasi tutte le donne affittano i loro ventri (prevalentemente per coppie omo e eterosessuali occidentali) a causa dell’estremo indigenza in cui vivono. Attualmente sono 32.342 i bambini di cui non si sa più nulla.
Prostituzione con dati del 2012
In India su una popolazione di 1.258.000.000, più di 500.000 persone si prostituiscono (40% dei quali sono bambini tra gli 8-12 anni)
Nigeria: su una popolazione di 160.000.000 à 600.000 all’anno si prostituiscono e 20.000 di queste persone sono destinate al mercato italiano.
Emirati: su una popolazione di 8.000.000, 80% proviene da altri paesi e principalmente sono persone schiave del lavoro e della prostituzione
Messico: su una popolazione di 116.000.000 (prostituzione vietata ma tollerata in Citta del Messico, Cancún, Maya) si stimano 500.000 vittime annue di cui 25.000 bambine 8-12 anni
In Italia?
Popolazione di 61.000.000à90.000 vittime annue di cui 20.000 nigeriane e 26.000 importate da altri paesi.
Quasi 2 milioni di persone ogni giorno si prostituiscono solo in questi 5 paesi: immaginate cosa accade nel mondo?
Corruzione
Ultimo caso 17.03.2016 Brasile:
Intercettata una breve conversazione dalla polizia federale, in cui Dilma Roussef presidente del Brasile informa Inacio Lula de Silva potenziale ministro che sta per mandargli il decreto di nomina ministeriale, da usare - sottolinea la presidente - solo "in caso di necessità". Questo potrà garantirgli l’immunità in particolare dall’accusa di corruzione e di riciclaggio di denaro effettuato con l’azienda petrolifera dello Stato.
Suicidarsi per Allah e non solo
19.03.2016: Istanbul, Turchia questa mattina un kamikaze si è fatto saltare in aria: 5 morti e almeno 37 feriti
14.03.2016 Ankara, Turchia, un kamikaze si è fatto esplodere nel parco: morte almeno 37 persone
12.01.2016 Turchia Sultanamed, Autobomba esplode: 10 morti e feriti per attacco terroristico
Yemen (medio oriente) 4 suore uccise con dei civili a causa della religione
4.03.2016, Yemen: 4 suore e 12 civili rimasti uccisi mentre prestavano il loro servizio alla Casa degli Inermi: anziani, malati, handicappati accolti dalle figlie di Madre Teresa.
Dall’inizio del 2016 ad oggi 7100 i cristiani sono stati uccisi (rispetto ai 4344 nel 2014) e 2700 le chiese attaccate (contro le 1062 nel 2014)
Pornografia e Pedofilia online
Come nel 2014 l’Europa consegue il primato nello scambio di materiale, messaggi, inviti e proclami legati alla cultura pedofila. Sono state fatte 2.655 segnalazioni alle autorità.
Dal 2003 al 2015-125.365 i siti segnalati
Dal 2014 al 2015 dal 574.116 immagini a 1.180.909 immagini segnalate
Sbarramento dei confini
Crisi migranti: Grecia, Austria, Norvegia, Turchia, Macedonia: questi i Paesi che hanno imposto restrizioni sull’accesso dei migranti nel loro Paese. Dal 2011 ad oggi – almeno 12 milioni sono i siriani e iracheni che hanno dovuto lasciare le loro case per il conflitto che vede implicato l’Isis e le forze armate italiane, russe, americane e stanno cercando rifugio in Europa, Libano, Ungheria, Giordania e Turchia. Per non parlare degli africani morti nel Mediterraneo nella speranza di approdare sulle coste italiane.
Violenza sugli anziani
In Europa si stima che nel 2015 siano stati 37 milioni gli anziani che hanno subito qualche forma di abuso. Di questi, circa 29 milioni hanno subito maltrattamenti fisici, 6 milioni abusi finanziari, un milione abusi sessuali. Si stima che circa 2.500 persone all’anno muoiano per mano dei familiari, come conseguenza delle vessazioni subite.
Inquinamento delle acque / Disboscamento selvaggio
Taranto: a causa dell’acqua e dell’aria inquinata dal 2004 al 2013 si è passati da 4.677 a 8.901 casi di persone che hanno contratto il tumore e che sono ancora vivi.
Nel solo 2014 la Terra ha perso 18 milioni di ettari di alberi. Una deforestazione che è pari ad un'area grande il doppio del Portogallo, e che è "la più alta registrata dal 2001 (secondo un rapporto pubblicato dal Global Forest Watch e prodotto dalla University of Maryland
Anna Magri e Marzia Caccioppoli due mamme che hanno seppellito i loro figli di 2 anni e 9 anni e mezzo a causa della leucemia causata dall’inquinamento nella terra dei fuochi.
Sono numeri difficili da dire ad alta voce. Lo sono ancora di più se pensiamo che stiamo parlando di persone, uomini e donne e bambini che non hanno fatto nulla di diverso rispetto a noi nel vivere la loro vita. Nessuna colpa, nessun vendetta. Sono vittime. Vittime di un uomo che non sa più distinguere il bene dal male, non sa più cosa sia giusto, sbagliato. Non capisce più il senso di parole come dignità, rispetto, tolleranza, pace, amore, sensibilità, innocenza.
Abbiamo bisogno di avere sete di Te, Gesù. Non vogliamo più essere portatori di morte, distruzione, male e sofferenza per le persone. Vogliamo essere di nuovo capaci di vederti e di riconoscerti. Vogliamo essere capaci di sentire dentro di noi un cuore di carne e sangue che batte del Tuo Amore.
CANTO: Aprimi gli occhi
Gesù dalla croce dice: “Ho sete” (Gv 19,28). Gesù ha sete di amore, di giustizia, di rispetto. Egli che ha salvato tutti gli uomini ci chiama a cooperare alla Sua opera di salvezza, al Suo progetto di amore.
Dice Papa Francesco:
“Domani Gesù entra in Gerusalemme. La folla dei discepoli lo accompagna in festa, i mantelli sono stesi davanti a Lui, si parla di prodigi che ha compiuto, un grido di lode si leva: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli» (Lc 19,38).
Folla, festa, lode, benedizione, pace: è un clima di gioia quello che si respira. Gesù ha risvegliato nel cuore tante speranze soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella che non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio e si è chinato per guarire il corpo e l’anima.
Questo è Gesù. Questo è il suo cuore che guarda tutti noi, che guarda le nostre malattie, i nostri peccati. È grande l’amore di Gesù. E così entra in Gerusalemme con questo amore, e guarda tutti noi. È una scena bella: piena di luce - la luce dell’amore di Gesù, quello del suo cuore - di gioia, di festa.”
Domani quando andremo a prendere le palme mettiamoci in atteggiamento di accoglienza e di amore verso Gesù. Non dimentichiamo mai che siamo chiamati ad annunciare a tutti che Gesù è vivo e intercede per noi. Mettiamo a terra davanti a Gesù i nostri mantelli che sono le nostre miserie, le nostre debolezze, la nostra poca voglia di fare, impegnandoci a migliorare e a far entrare Gesù sempre di più nella nostra vita. Lasciamo che Gesù entri in tutti i luoghi dove ogni giorno siamo chiamati a stare: a casa, al lavoro, a scuola. Portiamolo a tutte le persone che incontriamo. Viviamo in questo atteggiamento e con questi propositi la Settimana Santa che sta per cominciare, la settimana più importante di tutto l’Anno Liturgico.
Prosegue Papa Francesco:
“Siamo pieni di gioia sapendo che Gesù è vivo, presente in mezzo a noi, ci illumina nel cammino. Gesù è Dio, ma si è abbassato a camminare con noi. Non possiamo essere uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non dobbiamo lasciarci prendere dallo scoraggiamento! Gesù viene per guarire le nostre infermità, inchioda alla croce le nostre miserie e le nostre debolezze.
La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo. E, per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù.
Perché Gesù entra in Gerusalemme, o forse meglio: come entra Gesù in Gerusalemme? La folla lo acclama come Re. E Lui non si oppone, non la fa tacere (Lc 19,39-40). Ma che tipo di Re è Gesù? Guardiamolo: cavalca un puledro, non ha una corte che lo segue, non è circondato da un esercito simbolo di forza. Chi lo accoglie è gente umile, semplice, che ha il senso di guardare in Gesù qualcosa di più; ha quel senso della fede, che dice: Questo è il Salvatore.
Gesù non entra nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, a chi ha potere, a chi domina; entra per essere flagellato, insultato e oltraggiato; entra per ricevere una corona di spine, un bastone, un mantello di porpora, la sua regalità sarà oggetto di derisione; entra per salire il Calvario carico di un legno. Gesù entra a Gerusalemme per morire sulla Croce. Ed è proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce! Penso a quello che Benedetto XVI diceva ai Cardinali: Voi siete principi, ma di un Re crocifisso. Quello è il trono di Gesù. Gesù prende su di sé... Perché la Croce? Perché Gesù prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, di tutti noi, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio.”
CANTO: Sono qui a lodarti
Abbiamo appena sentito quante ferite il male infligge all’umanità: guerre, violenze, conflitti economici, opere di pace che in realtà sono un pretesto per violentare i più deboli, sete di denaro, che poi nessuno può portare con sé, deve lasciarlo.
“Amore al denaro, potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E anche - ciascuno di noi lo sa e lo conosce - i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione. E Gesù sulla croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione. Questo è il bene che Gesù fa a tutti noi sul trono della Croce. La croce di Cristo abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel giorno della sua morte.”
Non abbiamo dunque paura di portare la croce, non abbiamo paura di seguire Gesù che ci dice:
“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. (Mt 11,28-30)
Non rifiutiamo la croce ma, come ci invita la Madonna, abbracciamo la croce, innalziamo la croce, perché solo attraverso la croce la salvezza. Affrontiamo quindi tutte le prove della vita tenendo fisso lo sguardo su Gesù consapevoli che siamo chiamati e inviati a portare la giustizia, la misericordia, l’onestà, la speranza, il rispetto, l’amore. Consapevoli che il nostro Dio è un Dio giusto “misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione” (Es 34,6-7).
Non perdiamo tempo quindi, ma viviamo in pienezza ogni istante che Dio ci dona.
Chiediamo l’aiuto e l’intercessione della nostra Mamma Celeste che ha seguito e rinnovato il Suo SI alla volontà di Dio con amore fin sotto la croce.