Da La Stampa.it

Tra una riunione in abbazia e una manifestazione contro i magistrati, oggi l’Italia perde un altro pezzetto. Mio fratello fa lo storico. Uno di quei mestieri con cui non si mangia, a detta di molti. Eppure lui ci ha creduto. Triennale a Torino, Magistrale a Pavia, Dottorato a Firenze. Mai un 29 sul libretto, perché erano tutti 30. Mi ha sempre detto che nella vita non avrebbe potuto fare altro che questo. È la sua vocazione e il suo sogno.  

L’altra ambizione era farlo in Italia. D’altronde, quale posto migliore per studiare storia nel Paese che la storia l’ha scritta? Una strada impossibile, penserà. Eppure sembrava avercela fatta. Dopo il Dottorato era arrivato un piccolo contratto da ricercatore a Torino. Stipendio modesto, ma il denaro non è mai stato un suo desiderio. Mi accontento, diceva sempre. Mi basta mangiare per poter continuare a leggere e scrivere. Noi piemontesi siamo fatti così. Perché dovrei comprare una macchina col condizionatore quando ho vissuto una vita senza? Parole di mio nonno, buonanima. Lo scorso settembre la crisi falcia anche il suo contratto. Iniziano i tempi bui. I soldi da parte sono pochi. Bisogna pensare che fare. Vieni in Germania, gli dicevo (da codardo quale sono ho abbandonato la nave tre anni fa). Lui testardo. No dai, qualcosa troverò qui in Italia. Uno, due, tre, quattro, nove mesi. Niente. All’età di trent’anni, insieme al conto corrente se ne stava andando anche il suo sogno.  

Poi arriva una telefonata. Lo vogliono in Germania in un team di ricerca. Quattro anni di contratto e prospettive concrete per il futuro. Mi chiama quasi piangendo. Cosa faccio? Devo accettare? Ci ho provato a rimanere, davvero. Ce l’ho messa tutta. Io non me ne sarei mai andato. Lo giuro. Vai Davide. Vai a prenderti il futuro che ti spetta. È un tuo diritto. Papà hai saputo? Sì. Siamo un po’ tristi a casa perché in tre anni ve ne siete andati entrambi. Siamo anche molto felici però. Sapete, i vostri sogni sono i nostri sogni. Ci spiace solo avervi cresciuto in un Paese incapace di realizzarli.  

 

M.S. Asti