Roberto Battiston è al vertice del progetto Ams, in orbita sullo Shuttle.

E’ formatosi a Trento ma, ormai, la sua conoscenza nel campo della fisica è pratimonio internazionale. Roberto Battiston è il braccio destro del premio Nobel Samuel Ting. Dal 1994 lo assiste nel progetto Ams, letteralmente Alpha Magnetic Spectrometer. Un dispositivo che da lunedì scorso (17.05) è a bordo dello Shuttle. Ma non è tutto. La conquista dello spazio contagia i trentini. Il dispositivo Ams ha coinvolto anche i ricercatori della Fondaizone Bruno Kessler che si sono occupati dei sensori in silicio.
E’ nato a Trento, ma vive fuori regione. Eppure, oggi Roberto Battiston divide il suo successo con Fbk. La sua carriera l’ha portato nei migliori centri del pianeta. Prima laurea in fisica generale alla Normale di Pisa, poi dottorato parigino ad Osay nel 1982. Dal 1995 è professore ordinario di fisica generale alla facoltà di ingegneria di Perugia. Mentre dal 2009 è presidente della commissione scientifica nazionale dell’Infn che si occupa della fisica astro partecellare e della fisica dei neutrini.
Una materia per appassionati, la sua. Lo spazio, lo studio dei raggi cosmici e l’individuazione delle particelle costituiscono l’asse della sua ricerca.
E oggi raccoglie un risultato storico: “Dal 1994 sono responsabile italiano di Ams, il primo esperimento di fisica fondamentale nello spazio, una sorta di identificatore di particelle che sarà installato sulla Stazione spaziale internazionale.” Il progetto Ams ha come obiettivo trovare l’esistenza dell’antimateria e coinvolge 60 istituti diffusi in 16 Paesi.
Sono 600 i ricercatori, moltissimi giovani coinvolti. Questo è il classico esempio di scienza globale. C’è una unico modo per risolvere i problemi: la collaborazione internazionale.

Ha acceso i motori e si sta scaldando, il cacciatore di antimateria in volo verso la Stazione Spaziale Internazionale sullo shuttle Endeavour. La grande macchina scalda i muscoli perche' da venerdi' 20.05 ha cominciato a lavorare senza sosta per i prossimi 10-15 anni per scoprire i segreti dell'antimateria. Venerdi e' prevista, infatti, la manovra acrobatica nella quale il braccio robotico dello shuttle passera' questo strumento da 7 tonnellate al braccio robotico della Stazione Spaziale come fosse un pallone da basket, per agganciarlo all'esterno della stazione orbitale.
''Sara' un passaggio di mano spettacolare, una delle operazioni piu' complicate della missione e durera' qualche ora'', spiega il fisico Roberto Battiston anche vicepresidente della collaborazione internazionale che in 16 anni di lavoro ha realizzato questo strumento costato 2 miliardi di dollari.
Il laboratorio di microtecnologie della Fbk si è occupato dei sensori di radiazione. “Quello di Fbk è il risultato di un grande sforzo di volontà, da quasi 10 anni collaborano al progetto e si sono occupati del cuore del dispositivo riportando in Italia una competenza che ormai si era fermata in Svizzera", dice Battiston.
“Trento e il Trentino sono una realtà che davvero comprende il valore della ricerca, spiega ancora Battiston, un valore che produce ricadute economiche e che la classe politica tutela.” Anche il futuro sistema integrato tra Università e ricerca, per Battiston sarà d’esempio. “Questa sarà un’occasione per essere più efficaci e aprire nuove frontiere.”

Speriamo che venerdì non ci siano intoppi!

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