Ddl omofobia Trentino: con l’opposizione per la ragione e il buonsenso
 
 
  Il disegno di legge, oltre a non rappresentare minimamente una priorità per i trentini, “interesserebbe pesantemente la scuola, che con l’approvazione del ddl potrebbe diventare da un giorno all’altro il luogo  privilegiato per la propaganda dell’ideologia di genere all’insaputa dei genitori..
 
Dopo la patetica sceneggiata dell’istituzione del registro delle unioni civili a Roma, ecco che ci apprestiamo a commentare un’altra inutile – ma pericolosa – iniziativa delle lobbies omosessualiste.
 
Questa volta però dobbiamo spostarci nell’estremo nord, in Trentino-Alto Adige, più precisamente a Trento.
 
 
Dopo averci provato più volte, il consiglio provinciale di Trento da giorni continua a dibattere (e a perdere tempo) sul disegno di legge Omofobia con aspri scontri fra la maggioranza, che vuole portare a termine la votazione e l’approvazione per poi poterla così estendere alla provincia di Bolzano, a tutto il Trentino e creare il precedente per tutta l’Italia, e l’opposizione che sta cercando, battendosi duramente, di far slittare la discussione presentando centinaia di emendamenti in Consiglio.
 
 
Una battaglia che ci vede schierati dalla parte di chi, come noi, ritiene il ddl omofobia un pericoloso espediente che, anziché tutelare la minoranza omosessuale dalle discriminazioni, andrebbe in realtà a limitare sensibilmente la libertà d’espressione. Per capirci, con il ddl omofobia questo articolo sarebbe a rischio censura.
 
Senza soffermarsi ad elencare per l’ennesima volta tutti i dati delle ricerche che collocano l’Italia all’ottavo posto al mondo per accettazione sociale dell’omosessualità ed al quarto per la fascia d’età dai 18 ai 29, ciò che vogliamo sottolineare è che, come ha più volte affermato dal consigliere provinciale di Civica Trentina, Rodolfo Borga, il disegno di legge, oltre a non rappresentare minimamente una priorità per i trentini, “interesserebbe pesantemente la scuola, che con l’approvazione del ddl potrebbe diventare da un giorno all’altro il luogo  privilegiato per la propaganda dell’ideologia di genere all’insaputa dei genitori.
 
Per evitare questo e per testare la buona volontà del ddl, Civica Trentina propose un emendamento in base al quale le iniziative nelle scuole che si rivolgevano a studenti minorenni non potevano avvenire senza il previo coinvolgimento dei genitori. Ovviamente l’emendamento fu respinto dalla maggioranza e, a riprova della cattiva fede dei promotori (Arcigay ed Arcilesbica), fu affermato che tale provvedimento, qualora dovesse essere accolto, “avrebbe vanificato gli obiettivi del disegno di legge”. Come a dire: se i genitori venissero informati prima di cosa la scuola vorrebbe propinare ai loro figli, certe cose non potrebbero essere fatte!”
 
Qualche mese fa in Trentino, Borga e i consiglieri di minoranza che l’hanno sostenuto e che si battono per difendere la ragione ed il buonsenso riuscirono a vincere contro l’ideologia gender. Ora, nuovamente stanno resistendo all’attacco ideologico contro il buon senso e la ragione naturale: ci schiereremo al loro fianco per vincere ancora una volta.
 
Ciascuno, con i mezzi che ha (cominciando da Facebbok, Twitter ecc.), faccia sentire concretamente ai consiglieri che si battono per il Bene, che hanno il sostegno popolare.